Gli Ordini provinciali dei Medici sono suddivisi, dal 1985, in due Albi: Albo dei Medici-Chirurghi e Albo degli Odontoiatri, dovendo distinguere i laureati in medicina e chirurgia dai laureati in odontoiatria e protesi dentaria. Per lo svolgimento delle specifiche funzioni disciplinari, le commissioni dei albi valutano la condotta degli iscritti, rispettivamente medici-chirurghi e odontoiatri. L’area odontoiatrica, e non solo per gli aspetti disciplinari, è gestita dalla Commissione Albo Odontoiatri (CAO) presso ogni Ordine provinciale. La sentenze del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) Liguria ha chiarito che la CAO può anche avere la rappresentanza formale dell’Ordine provinciale, per quanto attiene le questioni di pertinenza odontoiatrica.
Secondo il Presidente di AndiamoinOrdine Graziano Giorgini “si tratta di una rivoluzione per la nostra categoria di medici odontoiatri, poiché ad oggi qualunque attività della CAO, al di fuori degli aspetti disciplinari ma all’interno della professione odontoiatrica, doveva prevedere la delibera del Consiglio e la firma del Presidente dell’Ordine. Credo sia fondamentale rivedere la suddivisione delle competenze dei componenti CAO all’interno dell’Ordine dei Medici consentendo lo svolgimento non solo autonomo ma anche formale di tutte le attività di tutela della professione, dalla pubblicità alle autorizzazione sanitarie. Siamo pronti a confrontarci con tutti i colleghi delle CAO e delle associazioni sindacali per raggiungere un’autentica sinergia tra CAO e Sindacati, senza sovrapposizioni di ruoli fino alla possibilità di ottenere un nostro Ordine autonomo come previsto dalla Legge Lorenzin”.
La sentenza del TAR Liguria n. 802/12, chiamato ad esprimersi in merito alle competenze del presidente CAO di La Spezia dott. Sandro Sanvenero, ne hanno riconosciuto il potere di rappresentanza legale, ponendo finalmente l’accento sulle autonomie ordinistiche degli odontoiatri rispetto ai medici-chirurghi. Sul punto Emilio Nuzzolese, componente CAO Bari, sottolinea che “il numero complessivo degli esercenti la professione odontoiatrica è arrivato a oltre 60.000 in tutta Italia e siamo proprio noi odontoiatri a versare il più alto contributo nelle casse dell’ente previdenziale ENPAM, relativamente alla quota della libera professione. È evidente che bisogna iniziare un serio confronto su due aspetti: permettere anche agli odontoiatri di votare ed eleggere il Presidente dell’Ordine oppure costituire un Ordine degli Odontoiatri separato dall’Ordine dei Medici-Chirurghi.”
Ogni cambiamento presuppone l’imprescindibile dialogo tra tutte le rappresentanze della professione per scelte condivise ma soprattutto più consapevoli. Doveroso, tuttavia, sottolineare che i principali Sindacati Odontoiatrici ANDI e AIO sono rappresentativi solo della metà degli odontoiatri iscritti negli Albi professionali (AIO 8.000 iscritti, ANDI 24.000 iscritti). Motivo che nel 2014 ha spinto 50 odontoiatri fondatori – oggi oltre 600 soci – alla costituzione dell’Associazione culturale AndiamoinOrdine: consentire a tutti gli odontoiatri – partendo dalle primarie di tutti gli iscritti preventivamente alle elezioni per il rinnovo delle cariche ordinistiche – di poter essere protagonisti del cambiamento attraverso la centralità della CAO-OMCeO e l’equidistanza dai Sindacati Odontoiatrici.